“Un corpo che osservo
in continua trasformazione.
Lo guardo e lo scopro.
Un corpo che racconta
Il mio vivere”
Fanny Oliva
La mia pittura
L’esplorazione pittorica durante gli ultimi anni di studio all’Accademia di Belle Arti si concentrava sull’andare alla ricerca di fabbriche abbandonate nella periferia torinese. Le immortalavo attraverso la lente fotografica e, successivamente, durante la fase di creazione pittorica, le trasfiguravo con l’intervento di vari materiali come bitume, pigmenti e tessuti vari.
Inizialmente, mi attenevo fedelmente disegnando l’immagine reale, che poi trasformavo attraverso il mio intervento pittorico e materico in tele astratte, pur mantenendo intatta la suggestione di quei luoghi enigmatici.
Nel frattempo, mentre mi dedicavo alla pittura, coltivavo la passione per la danza e gli spazi misteriosi di quelle fabbriche abbandonate si rivelarono essenziali, spazi scenografici attraversati dal corpo, quel corpo che occupa, anima e abita. Nei miei approcci coinvolgevo sempre l’uso della macchina fotografica: desideravo catturare le azioni di corpi, corpi che danzavano per poi trasformarli, imprimerli nelle mie tele. Le mie esperienze lavorative nel mondo del teatro e della danza mi hanno aiutato a guardare, a vedere e a riconoscere la bellezza.
Ho attraversato varie fasi creative, diverse esperienze… Il punto di partenza nella mia ricerca è lo spazio apparentemente vuoto, che sia una tela o uno spazio scenico, all’interno del quale vedo forme, corpi in movimento, corpi che raccontano. In questo attuale percorso di vita, ho la possibilità di assistere alla bellezza che oggi esploro in questo meraviglioso incontro tra la pittura, il teatrodanza, un connubio in connessione e in evoluzione continua. Entrambe mi hanno donato la possibilità di contemplare, amare e tollerare il mio corpo in modi unici e profondi.
Lavori
PRODUZIONE 2022/2023
TRY TO DO
“Il primo tentativo: scruto”
“TRY TO DO” è il titolo della mostra realizzata a Torino a giugno 2023. Erano vent’anni che non esponevo… è stato un vero atto di coraggio, e come dice Albert Einstein, “Non si fallisce mai, a meno che non si smetta di provare”.
E così… spinta dalla voglia di scrutare il mio corpo, un corpo senza azione, fermo, immobile che si lascia guardare… ci ho provato!
Provare è un’azione concreta. È il primo passo, il tentativo, è il mettere in atto.
È un modo per andare oltre, è il darsi una opportunità.
Provare è un esercizio che pratico quotidianamente.
È una sana sperimentazione per il mio corpo, per i miei pensieri.
È l’esercizio che mi fa sentire viva, in continua ricerca. Ogni volta che provo è come se cercassi la verità…e la verità è che ci sto provando!
Provare a volte è stato difficile, doloroso, mi fatto sentire la paura ma se adesso, in questo preciso istante, ci ripenso, allora credo profondamente che l’azione del provare racchiude un meraviglioso atto di coraggio.
So che potrei fallire ma almeno ci ho provato.
senza titolo – 60×40 cm
trittico: non vedo – 40×40 cm, non parlo – 40×40 cm, non sento – 40×40 cm
senza titolo – 100×40 cm
riposo – 70×50 cm
al suo posto – 70×50 cm
senza titolo – 70×50 cm
sospesa – 80×80 cm
non parlo – 40×40 cm
non sento – 40×40 cm
non vedo – 40×40 cm
senza titolo – 50×40 cm
senza titolo – 30×30 cm
ti guardo mi guardi – 80×80 cm
senza titolo – 50×40 cm
senza titolo – 30×30 cm
senza titolo – 35×40 cm
senza titolo – 40×40 cm
senza titolo – 40×40 cm
PRODUZIONE 2023/2024
MERAVIGLIA
“Secondo tentativo: agisco”
A volte ci capita di sbarrare gli occhi quando il mondo, per come lo conoscevamo, smette di funzionare nel solito modo, e tutto diventa incantevole. La sensazione di essere stupiti, sconvolti e sbalorditi. Così ora mi guardo, mi ascolto, mi sento. Muovo il mio corpo lasciandomi stupire da quell’istinto, quell’azione naturale priva di ragione e pensiero.
movimento 1 – 50×70 cm
movimento 2 – 60×60 cm
movimento 3 – 100×60 cm
nell’imbarazzo – 120×60 cm